img_virgolette

CALDO, BOOM DI GELATI A SETTEMBRE

Una tendenza che spinge i consumi di gelato degli italiani a 2,8 chilogrammi annui pro capite nel 2023 secondo il Sigep e ad essere preferito è quello artigianale nei gusti storici anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa”

Il caldo anomalo spinge il consumo di gelato nella prima decade di settembre per difendersi dall’afa e godersi gli ultimi scampoli di una estate che sembra non finire mai, con un aumento stimato del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. È quanto emerge da una stima della Coldiretti sugli effetti delle alte temperature che in molte città hanno superato i 30 gradi cambiando i comportamenti stagionali di acquisto. Un aumento spinto anche dalla presenza dei turisti sulle spiagge e nelle città d’arte con circa 9,8 milioni di italiani che con il sole hanno deciso di trascorrere almeno qualche girono di vacanza a settembre, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.

La domanda non sembra essere scoraggiata neanche dall’aumento del 15,9% dei prezzi del gelato ad agosto sotto la spinta dei rincari elle materie prime e dell’energia. A spingere le richieste è stata una estate che dal punto di vista climatologico è stata di ben 0,83 gradi più alta della media storica in Europa con punte nei Paesi del sud con Portogallo, Francia e Italia investita da vere e proprie ondate di calore, sulla base dei dati del Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europea.

Una tendenza che spinge i consumi di gelato degli italiani a 2,8 chilogrammi annui pro capite nel 2023 secondo il Sigep e nonostante le innovazioni ad essere preferito è il gelato artigianale nei gusti storici con un nuovo interesse nei confronti dei gusti a base di frutta. Tra i gusti nuovi viene segnalato il caramello salato, cioccolato al latte di bufala e ricotta salata al basilico. Nelle gelaterie italiane vengono utilizzati ben 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zuccheri, 21 milioni di chili di frutta fresca e 29 milioni di chili di altri prodotti durante l’anno con un evidente impatto sulle imprese fornitrici impegnate a garantire ingredienti di qualità.

Negli ultimi anni si è registrato un vero e proprio boom delle agrigelaterie artigianali che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala, ma quest’anno è arrivato anche quello di latte di pecora. Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta di ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco. Nelle agrigelaterie è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia e inquinano l’ambiente.