Inizia l’autunno e tra i frutti simboli ricopre un posto di onore senz’altro la castagna o marrone che dir si voglia. In realtà il marrone dovrebbe essere il frutto derivante dal castagno coltivato, mentre la castagna è il frutto dell’albero selvatico. Tra innesti e incroci ci sono molte varietà selvatiche che fanno nascere i migliori “marroni” che finiscono sulle nostre tavole. I frutti selvatici hanno comunque una loro dignità, essendo stati per secoli l’alimento principale delle popolazioni più povere.
Oggi abbiamo delle varietà davvero notevoli sotto il profilo delle qualità organolettiche e della dimensione del frutto. Alcune di esse entrano quindi a far parte dei “Sigilli di Campagna Amica”. Scopriamo la varietà laziale.
Sui monti Cimini, in provincia di Viterbo, troviamo il Marrone dei Monti Cimini. Varietà tipica della Tuscia, protagonista dell’importante sagra del castagno di Canepina. In questo territorio ancora oggi sono presenti dei ruderi di stabili adibiti all’essiccatura della castagna.
L’azienda agricola Manfredi Cesare di Vallerano custodisce castagneti secolari e propone alla vendita i marroni nel Mercato Agricolo a vendita diretta di Roma, al Circo Massimo.